LA DIFESA DELLA FEDE

 

Qualcuno, al solo ascoltare l'espressione «difesa della Fede», farà un gesto di ripulsa, pensando di tornare ai tempi passati, fatti di Santa Inquisizione, lotte religiose e sangue.

Non si tratta di questo, Si tratta semplicemente di essere realisti. Se c'è gente che sistematicamente, di casa in casa e uno per uno, attacca la nostra fede, è logico e doveroso che qualcuno cerchi di far qualcosa per difenderla. Un problema vecchio nella Chiesa, oggi quanto mai attuale.

L'aver inteso l'ecumenismo come «disarmo generale» davanti all'errore, ha lascialo la porta aperta ai Nuovi Gruppi Religiosi (N.G.R.) o Sette,         che ne hanno approfittato abbondantemente, mentre i nostri cattolici più sprovveduti sono stati abbandonali nei loro dubbi, fino a cedere alle sollecitazioni di queste.

Cosi, senza rendersene conto, a causa di idee sbagliate o vigliaccheria, il pastore si è trasformato in mercenario, che «quando vede venire il lupo, lascia le pecore e scappa perché le pecore non sono sue. Cosi il lupo le rapisce e le disperde» (Gv 10.12).

Di fronte a questa situazione, si fa quanto mai urgente l'esigenza di una «nuova apologetica», che tenga presente i Nuovi Gruppi Religiosi, che tanta confusione stanno causando tra le file della gente semplice, priva di una vera educazione nella fede.

 

L'ignoranza, l'astuzia e la testardaggine rappresentano la base di tulle le eresie. Dove trovare qualcosa di semplice che possa aiutare a respingere con successo gli attacchi, che vengono da parte dei nemici della fede cattolica, o a rispondere alle domande che spesso sorgono in campo religioso?

 

Ecco qui un abbozzo di soluzione, CHE Vi INVITIAMO A LEGGERE E DIFFONDERE, tratto da “LA CHIESA CATTOLICA E LE SETTE PROTESTANTI” un libro di P.Flaviano Amatulli, fondatore del Movimento Ecclesiale “Apostoli della Parola” e incaricato del dipartimento della Fede di fronte al Proselitismo Settario, che fa parte della Commissione per la Dottrina della Fede (Conferenza Episcopale Messicana) .

 

      PREMESSA

 Ciò che faremo in questo capitolo, sarà di applicare i principi generali ai casi concreti.

 Per procedere con ordine è necessario chiarire alcuni concetti fondamentali.

 

        Dogma

 Per dogma si intende una verità proposta ufficialmente dalla Chiesa come rivelata da Dio e pertanto obbligatoria per tutti e per sempre. I dogmi si «proclamano», non si «inventano», perché sono contenuti precisamente nella Rivelazione.

Quando sorge un problema circa una verità, la Chiesa riflette sul caso e «definisce» il dogma, chiarendo la verità in questione e proponendola come obbligatoria per tutti e per sempre.

Per esempio, il dogma dell'Immacolata Concezione di Maria non è stato inventato l'anno 1854, ma è stato proclamato dopo molto studio e molta riflessione che durarono vari secoli.

A questo riguardo, è molto importante notare che tutti i gruppi religiosi hanno i loro dogmi, cioè verità che non si possono mettere in discussione. Per i testimoni dì Geova, per esempio, è dogma che Gesù non è Dio; per i sabatisti è dogma l'osservanza del sabato; per i mormoni è dogma il terzo testamento scritto da Giuseppe Smìth; e così via.

 

        Disciplina

Per disciplina s'intendono le leggi ecclesiastiche, che possono cambiare secondo le circostanze. Per esempio, il celibato di certi ministri di culto nella Chiesa Cattolica, non è un dogma, ma una legge ecclesiastica che, come tale è soggetta a cambiamento.

 

      Terminologia

 Una cosa è la verità e un'altra è la parola che si sceglie per esprimere quella verità.

Per esempio, fin dal principio, basandosi sulla Bibbia e la Tradizione, la Chiesa ha sempre creduto che Gesù si fa realmente presente nella celebrazione eucaristica (Santa Cena, Frazione del Pane, ecc.). A un certo momento, si comincia a usare la parola 'transustanziazione' per esprimere questo concetto, secondo il quale il pane e il vino si cambiano nel Corpo e nel Sangue di Cristo.

Non è che la Chiesa abbia «inventato» questa verità in un tempo determinato. Ciò che ha fatto la Chiesa, è stato studiare il problema e scegliere una parola, che potesse esprimere adeguatamente il concetto. Lo stesso è successo con la parola «messa». La Chiesa non ha «inventato» la messa in un momento della sua storia, ma ha cominciato a usare la parola «messa» per indicare la «Cena del Signore», la «Frazione del Pane» o la «Eucaristia», che è esistita fin dal principio, come sì può provare biblicamente (At 2,42; At 20,6-11; At 27,35; 1 Cor 10,16; I Cor 11,20-34).

 

 

        DUBBI, OBIEZIONI E ATTACCHI

 

 

1 - ACQUA SANTA

 

1. Secondo la Bibbia, cosa simboleggia l'acqua?

 Secondo la Bibbia, l'acqua simboleggia lo Spirito Santo.

 

Verserò su dì voi acqua pura e vi purificherò da ogni vostra sporcizia, dai vostri idoli. Metterò dentro di voi un cuore nuovo e uno spirito nuovo, toglierò il vostro cuore ostinato, di pietra, e lo sostituirò con un cuore vero, ubbidiente. Metterò dentro di voi il mio spirito e vi renderò capaci di ubbidire ai miei ordini, di osservare e di applicare le leggi che vi ho dato (Ez 36,25-27).

 Gesù rispose: - Io ti assicuro che nessuno può entrare nel regno di Dio se non nasce da acqua e Spirito (Gv3,5).

 

2. Cos'è l'acqua santa?

 L'acqua santa è un'acqua speciale, che si usa per fini religiosi.

 

3. A che serve l'acqua santa?

 L'acqua santa serve per ricordare gli impegni del battesimo, quando per la prima volta abbiamo ricevuto lo Spirito Santo, l'acqua viva che purifica e da forza ai credenti. Allo stesso tempo, mediante l'acqua benedetta, vogliamo esprimere la nostra fede nella continua presenza di Dio nella nostra vita e chiedere la sua protezione.

 

2 - ANIMA

 È vero che l'anima muore insieme al corpo?

 Non è vero. Quando i testimoni di Geova affermano questo, lo fanno basandosi su alcuni testi biblici isolati, secondo cui l'uomo si dividerebbe in tre elementi: corpo, sangue-anima-vita e spirito.

Ebbene, con la morte, si distruggerebbe il corpo; si distruggerebbe il sangue, in cui starebbe l'anima o la vita mortale; ma continuerebbe a vivere lo spirito.

Come si vede, si tratterebbe di elementi culturali del popolo di Israele e non di una dottrina biblica.

Questa risulta mollo chiara, sia nell'Antico che nel Nuovo Testamento: quando uno muore, solamente, una parte dell'essere umano si distrugge, mentre l'altra continua ad esistere. Che questa ultima parte si chiami anima o spirito, è lo stesso.

 

Dio ha creato l'uomo perché fosse immortale e lo ha fatto a immagine del suo essere divino (Sap 2,23).

Le anime dei giusti sono al sicuro nelle mani di Dio, nessun tormento li colpirà (Sap 3,1).

Il tuo corpo ritornerà alla polvere della terra dalla quale fu tratto; il tuo spirito vitale ritornerà a Dio che te l'ha dato (Qoélet 12,7).

Non abbiate paura di quelli che uccidono il corpo, ma non possono uccidere l'anima. Temete piuttosto Dio che può mandare in rovina sia il corpo sia l'anima, all'inferno (Mt 10,28).

Gesù gli rispose: - Ti assicuro che oggi sarai con me in paradiso (Lc 23,43).

Un giorno, il povero Lazzaro morì, e gli angeli dì Dio lo portarono accanto ad Abramo nella pace. Poi mori anche l'uomo ricco e fu sepolto. Andò a finire nell'inferno e soffriva terribilmente. Alzando lo sguardo verso l'alto, da lontano vide Abramo e Lazzaro che era con lui. Allora gridò: - Padre Abramo, abbi pietà di me! Di' a Lazzaro che vada a mettere la punta di un dito nell'acqua e poi mandalo a rinfrescarmi la lingua, Io soffro terribilmente in queste fiamme! (Lc 16,22-24).

Sono spinto da opposti desideri: da una parte desidero lasciare questa vita per essere con Cristo, e ciò sarebbe certamente per me la cosa migliore!  (Filip 1,23).

Anche Cristo è morto per voi. Egli i morto una volti per sempre, per i peccati degli uomini. Era innocente, eppure è morto per i malvagi, per riportarvi a Dio. Egli è stato ucciso nel corpo, ma lo Spirito di Dio lo ha fatto risorgere. E con la forza dello Spirito egli è andato ad annunciare la salvezza anche agli spiriti imprigionati (1 Pt 3,18-19).

Per questo il messaggio del vangelo è stato annunziato anche ai morti: perché, pur avendo ricevuto nel loro corpo la condanna comune a tutti gli uomini, ora per mezzo dello Spirito di Dio, possano vivere la vita di Dio     (1 Pt 4,6).

Mentre gli scagliavano addosso le pietre, Stefano pregava così: -Signore Gesù, accogli il mio spirito» (At 7,59).

 

Come si vede chiaramente da questi testi biblici, con la morte non si distrugge tutto l'essere umano. C'è qualcosa che continua a vivere, godendo o soffrendo. Che si chiami anima o spirito, è lo stesso.

 

3 - ANIMALI PURI E IMPURI

 È vero che la Bibbia proibisce dì mangiare la carne di certi animali, considerati impuri?

 Si tratta di una proibizione dell'Antico Testamento (Lv 11). Lo scopo era di allenare il popolo all'obbedienza di cose semplici. Inoltre, la carne di certi animali in luoghi aridi e caldi poteva facilmente andare a male e provocare danni alla salute. Comunque, il Nuovo Testamento afferma che possiamo mangiare tutto.

 

Non è ciò che entra nella bocca dell'uomo che può farlo diventare impuro. Piuttosto è ciò che esce dalla bocca: questo può far diventare impuro l'uomo! (Mt 15,11).

Perché il Regno Dio non e fatto di questioni che riguardano il mangiare e il bere, ma e giustizia, pace e gioia che vengono dallo Spirito Santo (Rm 14,17).

Nessuno dunque vi condanni più a causa di quello che mangiate e bevete, o perché non osservate certi giorni di festa, di sabato o di luna nuova (Col 2,16).

Infatti tutto ciò che è stato creato da Dio è buono: non c'è niente da scartare. Tutto deve essere accolto ringraziando Dio (1 Tm 4,4).

Allora una voce gli disse:- Pietro, alzati! Uccidi e mangia! Ma Pietro rispose: - Non lo farò mai. Signore, perché non ho mai mangiato nulla di proibito o di impuro. Quella voce per la seconda volta gli disse: -Non devi considerare impuro quel che Dio ha dichiarato puro (At10,13-15),

 

4 - ANTICRISTO

 È vero che il papa è l'anticristo?

 Non è vero. Il papa è il successore di San Pietro e come tale il capo di tutta la Chiesa fondata da Cristo. Mai nella Bibbia si dice che il successore di San Pietro o il capo della Chiesa, fondata da Cristo, è un anticristo. Secondo la Bibbia, sono anticristi tutti coloro che escono dalla Chiesa di Cristo e l'attaccano. Infatti, attaccare i discepoli di Cristo è lo stesso che attaccare Cristo, Basti ricordare le parole di Gesù:

 «Saulo, Saulo, perché mi perseguiti?» (Atti 9,4); «Chi disprezza voi, disprezza me» (Lc 10,16),

 In questo senso, sarebbero anticristi i fratelli separati, che sono usciti dalla Chiesa di Cristo e stanno cercando tutti i modi per danneggiarla.

 

Figli miei, è giunta l'ultima ora. Voi sapete che deve venire un anticristo. Ebbene, ora ci sono molti anticristi: questo vuol dire che siamo proprio all'ultima ora. Prima essi erano con noi, ma non erano veramente dei nostri: se lo fossero stati, sarebbero rimasti con noi. Si sono allontanati, perciò e chiaro che non tutti quelli che sono con noi sono veramente dei nostri (1 Gv 2,18-19),

 

5 - APOCALISSE

 È vero che l'Apocalisse va contro la Chiesa Cattolica?

 Non è vero. L'Apocalisse si pone in favore della Chiesa Cattolica. Presenta la lotta tra il bene e il male. Cristo e il demonio, Questo, non potendo vincere Cristo, attacca la sua Chiesa, servendosi dell'impero romano, presentato sotto i simboli della bestia, della prostituta e della grande Babilonia.

Nonostante le grandi sofferenze che sta causando alla Chiesa, alla fine cadrà l'impero romano e ci sarà un lungo periodo di relativa pace per i discepoli di Cristo. Inoltre l'Apocalisse contiene un messaggio di consolazione e fiducia per la Chiesa di Cristo e di condanna per i suoi nemici.

Tutto ciò rappresenta una messa in guardia per le sette, che stanno cercando tutti i mezzi per distruggere la Chiesa Cattolica, ma non ci riusciranno mai. Proprio per questo, cercano di travisare il senso dell'Apocalisse.

 

Chi è in grado di udire ascolti: Chi deve andare in prigionia andrà certamente in prigionia; chi deve essere ucciso dì spada sarà certamente ucciso di spada. Qui si vedrà la fermezza e la fede di quanti appartengono al Signore (Ap 13,9-10).

Allora mi accorsi che la donna era ubriaca del sangue del popolo di Dio e del sangue dì quelli che sono morti per la fede in Gesù.  Al vederla fui preso da grande stupore (Ap 17.6).

 

6 - APOCRIFI

 Cosa sono i libri apocrifi?

 I libri apocrifi sono quei libri che scrissero gli eretici al principio della Chiesa per diffondere i loro errori. Per attrarre più facilmente la gente, li presentavano come "Parola di Dio”, affermando che erano stati scritti da quel tale o tal altro apostolo. La Chiesa Cattolica, quando riunì tutti i libri ispirati, li escluse dal canone o lista dei libri ispirati. Apocrifo vuoi dire occulto. In una maniera occulta, gli eretici volevano diffondere i loro errori, presentandoli come «Parola di Dio», come fanno adesso i fratelli separati, che, con la scusa di presentare un messaggio da parte di Dio, insegnano molti errori, servendosi di opuscoli, cassette, libri, ecc.

Tra i libri apocrifi ricordiamo il Vangelo secondo San Pietro, il Vangelo secondo San Tommaso, il Vangelo secondo San Giacomo, ecc.

 

7 - BALLO

 È vero che è peccato ballare?

 Tutto dipende di che tipo di ballo si tratta. Se si realizzerà in un clima di disordine morale, è peccato; se si fa in un clima di sano divertimento, è buono.

 

Davide e tutti gli Israeliti danzavano con entusiasmo davanti a Dio, accompagnati da canti e dal suono di cetre, arpe, tamburi, cembali e trombe (1 Cr 13,8).

 

8 - BATTESIMO

 1. Perché i cattolici battezzano i bambini, se non hanno peccato ed ancora non hanno raggiunto l'uso della ragione? La Bibbia dice:

«Chi crede e si battezza, si salverà» (Mc 16,16).

Per poter interpretare correttamente la Bibbia, bisogna vedere tutto quello che essa dice su un tema determinato. Ebbene, che dice la Bibbia sul battesimo?

 

a) Effetti del battesimo

 1. Anche i bambini sono  peccatori, perché nascono con il peccato originale, commesso da Adamo ed Eva. Perciò con il battesimo si cancella questo peccato.

 Fin dalla nascita sono nella colpa, peccatore mi ha concepito mia madre (Sal 51,7).

Per la disubbidienza di uno solo, tutti risultarono peccatori; per l'ubbidienza di uno solo, tutti sono accolti da Dio come suoi (Rm 5,19).

È importante notare come la Bibbia non dice che si possono battezzare solamente gli adulti. Parla in una forma generale di bambini e adulti, come  anche di famiglie intere.

 Gesù rispose: Io ti assicuro che nessuno potrà entrare nel regno di Dio se non nasce da acqua e Spirito (Gv3,5).

Essi risposero: - Credi nel Signore Gesù. Sarai salvato tu e la tua famiglia (At 16,31).

 Secondo l'usanza di quel tempo, facevano parte della famiglia i genitori, i figli, i servitori e gli schiavi. Bastava la fede del padre di famiglia, perché tutti ricevessero il battesimo. La Bibbia presenta altri casi di battesimo per famiglie intere (Atti 16,15).

 

2. Il battesimo non serve solamente per togliere il peccato. Dà lo Spirito Santo. Se servisse soltanto per togliere i peccati. Gesù non l'avrebbe ricevuto, giacché non aveva peccato. Per questa ragione, il battesimo serve anche per i bambini, perché da loro lo Spirito Santo.

 Io vi battezzo soltanto con acqua, lui invece vi battezzerà con lo Spirito Santo (Mc 1,8).

Mentre usciva dall'acqua. Gesù vide il cielo spalancarsi e lo Spirito Santo scendere su di lui come una colomba (Mc 1,10).

 Come vediamo, il battesimo di Giovanni di per sé è un segno di pentimento e nient'altro. Il vero battesimo è quello di Gesù, nello Spirito Santo, di cui l'acqua e il fuoco sono simboli (Cfr Gv 3,5; Lc 3,16).

 

3. Infine, il battesimo è come una porta per entrare nella Chiesa. Altrimenti, perché San Pietro ordinò che si battezzassero Cornelio e la sua famiglia, se già avevano ricevuto lo Spirito Santo, per cui i loro peccati erano già stati perdonati? Mediante il battesimo, essi entrarono a far parte della Chiesa.

 Come si può ancora impedire che siano battezzati con l'acqua questi che hanno ricevuto lo Spirito Santo come noi? Allora ordinò di battezzarli  nel nome di Gesù Cristo, Essi poi pregarono Pietro dì rimanere con loro per alcuni giorni (At 10,47-48).

 

b) Maniera di battezzare

 2. Perché la Chiesa Cattolica non battezza in un fiume, dai momento che Gesù fu battezzato in un fiume?

 Siamo obbligati a fare tutto quello che Gesù ha ordinato, non tutto quello che lui ha fatto. Altrimenti dovremmo vestire come lui, mangiare come lui, morire come lui su una croce, ecc.

Ebbene, riguardo al battesimo, Gesù non ha detto niente circa la maniera di realizzarlo. Ciò che troviamo nella Bibbia, sono maniere pratiche di realizzare il battesimo, ossia usanze, non leggi obbligatorie per lutti e per sempre.

 - Lo stesso Gesù ricevette il battesimo fuori dell'acqua. come abbiamo già visto (Mc 1,10).

 - Gli apostoli furono battezzati «nel fuoco», trovandosi nel Cenacolo, senz'acqua.

 Allora videro qualcosa di simile a lingue di fuoco che si se paravano e si posavano sopra ciascuno di loro. Tutti furono riempiti di Spirito Santo e si misero a parlare in altre lingue come lo Spirito Santo concedeva loro di esprimersi (At 2,3-4).

 - Il giorno di Pentecoste 3000 persone furono battezzate e sappiamo che in Gerusalemme non c'è nessun fiume, che permettesse un battesimo di immersione.

 Alcuni ascoltarono le parole di Pietro e furono battezzali. Cosi, in quel giorno, circa tremila persone si aggiunsero al gruppo dei credenti (At 2,41).

 - Il carceriere fu battezzato con tutta la famiglia nello stesso carcere. È possibile che nel carcere ci fosse una piscina o un fiume, per fare un battesimo dì immersione? No. Semplicemente si trattò di un battesimo di infusione.

 Egli li prese in disparte in quella stessa ora della notte, e curò le loro piaghe. Subito si fece battezzare, lui e tutta la sua famiglia (At 16,33).

 

Quando la Bibbia presenta qualche battesimo di immersione, sta presentando una maniera pratica di battezzare, non una legge. Ciò che importa, è ricevere il battesimo. Secondo i tempi e i luoghi, si stabiliscono le maniere pratiche di realizzare il rito.

 

c) Uso della ragione

 3. Perché sì battezzano i bambini, se ancora non hanno coscienza di quello che stanino ricevendo?

 Per ciò che riguarda il fatto che i bambini non abbiano coscienza del battesimo, ricordiamo che nell'Antico Testamento la circoncisione rappresentava il rito di ammissione al Popolo di Dio. E questa si faceva l'ottavo giorno dalla nascita.

Lo stesso per il battesimo, È l'inizio della vita cristiana, non la conclusione. È un regalo. Sì cancella il peccato originale, si riceve Io Spirito Santo e si comincia a far parte della Chiesa. Perché non concederlo anche ai bambini, se ci sono certe garanzie di serietà da parte dei genitori?

Secondo i fratelli separati, il battesimo dei bambini non avrebbe valore perché non avrebbero piena coscienza dell'atto. Se questo fosse vero non varrebbe nemmeno la nazionalità che si acquisisce col nascere in un determinato paese. Prima di registrare un bambino in un municipio, si dovrebbe aspettare che arrivi all'età adulta e scelga la nazionalità. Il che è un assurdo. Se uno nasce in Italia, è italiano; se nasce in Francia, è francese, ecc.. Se, quando diventa adulto, vuoi cambiare nazionalità, è ben libero di farlo. Lo stesso succede per l'aspetto religioso. I genitori trasmettono ai figli la loro religione. Se domani vorranno cambiarla, è affare loro. Per intanto hanno fatto per loro il meglio che hanno potuto. Considerare invalido il battesimo dei bambini, solo perché non l'hanno chiesto personalmente, è un assurdo. Nello stesso modo non sarebbe valida la nazionalità acquisita, la lingua che si apprende, il latte che si beve, la medicina che si prende, ecc. Conclusione: tutto quello che si fa ai bambini, vale. Se un giorno sapranno rendersi degni e approfondire l'impegno battesimale, meglio per loro. Se al contrario lo ripudieranno, se ne assumeranno le conseguenze.

 

9 - BIBBIA

 È vero che la Chiesa Cattolica nei secoli passati ha proibito la lettura personale della Bibbia? Non è vero. Ciò che la Chiesa ha affermato nel passato è che la lettura della Bibbia non era strettamente necessaria per tutti (Clemente XI, anno 1713, Denzinger 1429) né conveniente per le persone impreparate (Pio VII, anno 1816, Denzinger 1604), dal momento che possono cadere facilmente nell'eresìa. «Infatti, non sono nate le eresie se non dal fatto che le Scritture buone sono male intese» (Sant'Agostino). Ed è precisamente ciò che adesso sta succedendo con le sette. Gente senza preparazione si mette a interpretare la Bibbia, cadendo in una infinità di errori, come possiamo facilmente notare.

Allo stesso tempo, la Chiesa ha sempre affermato l'enorme utilità della Bibbia per alimentare la propria fede e pietà. Ecco le parole del Papa Gregorio XVI, estratte dall'Enciclica «Inter Praecipuas» del 16 maggio 1844.

 

È cosa nota a voi come, fin dal principio del cristianesimo, fu caratteristica propria degli eretici, ripudiata la parola divina ricevuta e l'autorità della Chiesa, manomettere le Scritture o travisare il loro senso. E non ignorate, finalmente, quanta diligenza e saggezza sono necessarie per tradurre in un'altra lingua la Parola di Dio; di modo che niente perciò risulta più facile in queste versioni, moltiplicate per mezzo delle società bibliche, che si mescolino gravissimi errori per inavvertenza o per mala fede di tanti interpreti... (Denzinger 1630 o 2771 nella XXXIII edizione, 1963).

 

A tal fine questi stessi membri delle società bibliche non cessano di calunniare la Chiesa Cattolica e questa Santa Sede di Pietro, come se da molti secoli in qui fosse impegnata ad allontanare il popolo fedele dalla conoscenza delle Sante Scritture. Al contrario esistono moltissimi e chiari documenti del singolare impegno che ancora nei tempi moderni hanno mostrato i sommi pontefici e, seguendo la loro guida, gli altri prelati cattolici, affinché i popoli cattolici fossero più intensamente istruiti nella Parola di Dio, sia scritta che derivata dalla tradizione... (Denzinger 1631).

 

Ciò che la Chiesa ha sempre ribadito, è che si usino buone traduzioni, «approvate dalla Sede Apostolica o pubblicate con note prese dai Santi Padri della Chiesa o da uomini dotti e cattolici» (Gregorio XVI, enciclica citata, Denzinger 1632).

 

A questo riguardo, ecco ciò che afferma il Concilio Ecumenico Vaticano II nella Costituzione Dogmatica sulla Divina Rivelazione del 18 novembre 1965, chiamata «Dei Verbum»:

 

È necessario che i fedeli abbiano largo accesso alla sacra scrittura. Per questo motivo, la Chiesa fin dagli inizi accolse come sua l'antichissima traduzione greca dell'Antico Testamento detta dei LXX; e ha sempre in onore le altre versioni orientali e le versioni latine, parli cola riti ente quella che è delta Volgata. Ma poiché la parola di Dio deve essere a disposi/ione di tulli in ogni tempo, la Chiesa cura con materna sollecitudine che si facciano traduzioni appropriate e corrette nelle varie lingue, a preferenza dai lesti originali dei sacri libri. Queste, se secondo l'opportunità e col consenso dell'autorità della Chiesa saranno fatte in collaborazione con i fratelli separati, potranno essere usate da tutti i cristiani (Dei Verbum, n. 22)

La sacra teologia si basa, come su un fondamento perenne, sulla parola di Dio scritta, insieme con la sacra tradizione, e in quella vigorosamente si consolida e ringiovanisce sempre, scrutando alla luce della fede ogni verità racchiusa nel mistero di Cristo. Le sacre scritture contengono la parola di Dio e, perché ispirate, sono veramente parola di Dio; lo studio delle sacre pagine sia dunque come l'anima della sacra teologia. Anche il ministero della parola, cioè la predicazione pastorale, la catechesi e tutta l'istruzione cristiana, nella quale l'omelia liturgica deve avere un posto privilegiato, sì nutre con profitto e santamente vigoreggia con la parola della scrittura (Dei Verbum, n. 24).

Perciò è necessario che tutti i chierici, in primo luogo i sacerdoti di Cristo e quanti, come i diaconi o i catechisti, attendono legittimamente al ministero della parola, devono essere attaccati alle scritture mediante la sacra lettura assidua e lo studio accurato, affinché qualcuno di loro non diventi vano predicatore della parola di Dio all'esterno, lui che non l'ascolta dentro, mentre deve partecipare ai fedeli a lui affidati le sovrabbondanti ricchezze della parola divina, specialmente nella sacra liturgia. Parimenti, il santo concilio esorta con forza e insistenza tutti i fedeli, soprattutto i religiosi, ad apprendere “la sublime scienza di Gesù Cristo” (Fil. 3,8) con la frequente lettura delle divine scritture. “L'ignoranza delle scritture, infatti, è ignoranza Cristo”. Si accostino dunque volentieri al sacro testo, sia per mezzo della sacra liturgia ricca di parole divine, sia mediante la pia lettura, sia per mezzo delle iniziative adatte al tale scopo e di altri sussidi, che con l'approvazione e a e» dei pastori della chiesa lodevolmente oggi si diffondono ovunque. Si ricordino però che la lettura della sacra scrittura deve essere accompagnata dalla preghiera, affinché possa svolgersi il colloquio tra Dio e l'uomo; poiché «gli parliamo quando preghiamo e lo ascoltiamo quando leggiamo gli oracoli divini».

Compete ai sacri presuli, «depositari della dottrina apostolica», istruire opportunamente i fedeli loro affidati circa il retto uso dei libri divini, soprattutto del Nuovo Testamento e in primo luogo dei vangeli, con traduzioni dei sacri testi, che siano corredate dalle spiegazioni necessarie e veramente sufficienti, affinché i figli della Chiesa si familiarizzino con sicurezza e utilità con le sacre scritture e siano permeati del loro spirito.

Inoltre, siano preparate edizioni della sacra scrittura, fonte di idonee annotazioni, ad uso anche dei non-cristiani adattate alle loro condizioni, che in ogni maniera sia i pastori d'anime sia i cristiani di qualsiasi stato avranno cura di diffondere con prudenza (Dei Verbum, n. 25).

 

10 - CANDELE, CEROTTI

 Perché i cattolici usano nel culto candele e cerotti?

 I cattolici nel culto usano candele e cerotti, perché sono simbolo di Cristo e ricordano l'impegno del battesimo di essere luce per il mondo.

 Mentre sono nel mondo, io sono la luce del mondo (Gv 9,5).

Siete voi la luce del mondo (Mt 5,14).

 

11 - CELIBATO SACERDOTALE

 1. Perché nella Chiesa Cattolica i ministri non sono sposati? San Paolo dice che il vescovo o il diacono deve esse marito «di una sola moglie»

 (1 Tim 3,2.12).

 Si tratta di una interpretazione sbagliata della Bibbia.

 Qui ciò che San Paolo vuol dire, è che non vengano scelti ad essere vescovi o diaconi uomini passati a seconde nozze. Non si esige che il vescovo o il diacono sia sposato, ma che, se è sposato, lo sia solamente una volta.

Infatti, al principio si sceglievano come ministri (vescovi o diaconi) uomini di una certa età, che generalmente erano sposati, per i quali si esigeva che non fossero sposati più di una volta.

Se uno, essendo pagano, avesse divorziato e si fosse risposato, non poteva essere scelto per essere vescovo o diacono. Lo stesso succedeva se un cristiano fosse restato vedovo e si fosse risposato: non poteva essere scelto per essere vescovo o diacono. Il risposarsi era considerato come mancanza di una autentica fedeltà «sino alla morte». Comunque, così la Chiesa ha interpretato questo testo biblico fin dal principio, accettando ministri sposati e ministri celibi.

 

2. Quando nella Chiesa Cattolica cominciò la legge del celibato per i ministri del culto?

 Coscienti della superiorità del celibato rispetto al matrimonio, presto nella Chiesa Cattolica cominciarono a sorgere uomini e donne completamente consacrati a Dio in perfetta castità.

Con il passar del tempo, sorsero grandi istituzioni monastiche, che godettero di molta stima nel popolo di Dio a causa dell'alta testimonianza di vita e della forza evangelizzatrice di cui erano portatrici.

Davanti a questa situazione, la gerarchia ecclesiastica cominciò a manifestare preferenza per i ministri di culto celibi, fino ad arrivare ad una vera legislazione al riguardo (Concilio di Elvira, anno 300-306 d. C. ; Concilio di Nicea, anno 325 d.C; ecc.).

 

Mi domando: che c'è di raro in tutto questo? Forse la Chiesa non ha diritto di stabilire certe condizioni per i suoi ministri? Inoltre, si tratta di leggi che possono cambiare. Infatti, attualmente abbiamo diaconi permanenti sposati.

 

3. Come sappiamo che il celibato è superiore al matrimonio?

 Lo dice la Bibbia.

 

Allora i suoi discepoli gli dissero: - Se questa è la condizione dell'uomo che si sposa, e meglio non sposarsi. Gesù rispose: - Non tutti capiscono questo insegnamento; lo accolgono soltanto quelli ai quali Dio dà la capacità di farlo.  Vi sono diversi motivi per cui certe persone non si sposano: per alcuni vi è un'impossibilità fisica, fin dalla nascita; altri sono incapaci di sposarsi perché gli uomini li hanno fatti diventare così; altri poi non si sposano per servire meglio il regno di Dio. Chi può capire, cerchi di capire (Mt 19,10-12).

 

Se i fratelli separati non possono capire questo, che colpa ne abbiamo noi? San Paolo ribadisce la stessa idea:

Io vorrei che tutti fossero celibi, come me; ma Dio dà a ognuno un dono particolare: agli uni da questo dono, ad altri uno diverso.

 Ai celibi e alle vedove dico che sarebbe bene per essi continuare a esser soli, come lo sono io. Se però non possono dominare i loro istinti, contraggano matrimonio. È meglio sposarsi che ardere di desiderio (1 Cor 7,79).

 Il fatto che tra i fratelli separati quasi non esiste questo dono, è una prova in più per dedurre che non hanno niente a che fare con la vera Chiesa di Cristo. Se fosse

realmente necessario sposarsi per essere ministri, perché allora lo stesso Gesù non si sposò?

Perche non si sposò San Paolo? Come si vede, i fratelli separati cercano tutti i mezzi per attaccare la Chiesa Cattolica, anche a costo di distruggere i valori più sacri.

 

12 - CHIESA CATTOLICA

 1. È vero che l'imperatore Costantino ha fondato la Chiesa Cattolica l'anno 313 d.C?

 

Non è vero. L'imperatore Costantino diede solamente libertà di culto.

 

2. Perché si chiama «Cattolica» la Chiesa fondata da Cristo?

 

La Chiesa fondata da Cristo si chiama cattolica, perché è aperta a tutte le razze e culture di tutti i tempi. Infatti, cattolico vuoi dire universale.

 

Poi disse: «Andate in tutto il mondo e portate il messaggio del vangelo a tutti gli uomini. Chi crederà e sarà battezzato sarà salvo; ma chi non crederà sarà condannato (Mc  16,15).

 

3. Chi usò per la prima volta l'espressione «Chiesa Cattolica» per indicare la Chiesa fondata da Cristo?

 

Sant'Ignazio di Antiochia, che morì circa l'anno 107 d.C.

 

4. Perché si chiama «Romana» la Chiesa fondata da Cristo?

 

La Chiesa fondata da Cristo si chiama romana, perché il suo capo risiede a Roma, dove predicò e mori San Pietro.

 

 13 - CIELI NUOVI E TERRA NUOVA

 

4. Che vuoi dire l'espressione biblica «cieli nuovi e Terra nuova»?

 

L'espressione biblica «Cieli nuovi e Terra Nuova» vuol dire tutta la creazione purificata e rinnovata dal sangue di Cristo e dalla sofferenza, vista come partecipazione alla redenzione operata da Cristo. Sarà il luogo dell'incontro fra Dio e il suo popolo dopo il giudizio finale. In effetti, cielo e terra vuol dire tutto l'universo creato (Gen 1,1; Gen 2,4; Gen 14,19; ecc.; Mt 5,18; Mc 13,31; ecc.).

 

Allora io vidi un nuovo cielo e una nuova terra, - il primo cielo e la prima terra erano spariti, il mare non c'era più, - e vidi venire dal cielo, da parte di Dio, la santa città, la nuova Gerusalemme, ornata come sposa pronta per andare incontro allo sposo. Una voce forte che veniva dal tronco esclamò: 'Ecco l'abitazione di Dio fra gli uomini; essi saranno suo popolo ed egli sarà «Dio con loro». Dio asciugherà ogni lacrima dai loro occhi. La morte non ci sarà più. Non ci sarà più né lutto né pianto né dolore. Il mondo di prima è scomparso per sempre.(Ap 21,1-4).

 

14 - COLLANE, ANELLI, ORECCHINI, Ecc.

 

È vero che fa Bibbia proibisce l'uso di collane, anelli, orecchini e qualsiasi altro tipo di ornamento?

 

Non è vero. La Bibbia proibisce solamente l'uso degli ornamenti, che possono favorire l'orgoglio personale e il disprezzo dei poveri (Cfr Gn 41,42; Gdt 10,4).

 

Come son belle le tue guance tra le trecce, com'e bello il tuo collo ornato di perle! (Cant 1,10).

Ma il padre ordinò subito ai suoi servi: Presto, andate a prendere il vestito più bello e fateglielo indossare. Mettetegli l'anello al dito e dategli un paio di sandali (Lc 15,22).

E così preghino anche le donne: con abiti decenti, con modestia e semplicità. I loro ornamenti non siano complicate pettinature, gioielli d'oro, perle e vestiti lussuosi (1 Tm 2,9).

 

15 - CONFESSIONE

 

1. Perché i cattolici si confessano dai sacerdoti, che sono uomini come gli altri?

 I sacerdoti non sono uomini come gli altri. Infatti, hanno un potere speciale che Gesù ha dato agli apostoli e ai loro successori.

 

Poi soffiò su di loro e disse: «Ricevete lo Spirito Santo. A chi perdonerete i peccati, saranno perdonati; a chi non li perdonerete, non saranno perdonati» (Gv 20,22-23).

 Molti dì quelli che erano diventati cristiani venivano e riconoscevano davanti a tutti il male che avevano fatto  (At 19,18).

 

2. È vero che la confessione auricolare (uno per uno con il sacerdote) fu inventala dal papa Innocenza IH l'anno 1215 d.C.?

 

Non è vero. Durante i primi secoli, si mise in pratica la penitenza pubblica, cioè davanti a tutta la comunità, presieduta dal vescovo. Il penitente manifestava il suo pentimento e il vescovo assegnava la penitenza, davanti a tutti.

Compiuta la penitenza, riceveva il perdono ed era ammesso alla «comunione», cioè veniva integrato pienamente nella Chiesa con il diritto a partecipare alla Cena del Signore.

Generalmente sì trattava di colpe gravi e notorie (apostasia, omicidio e adulterio). Con il passar del tempo, prevalse la forma privata di realizzare la confessione, per motivi pratici, tenendo presente l'aumento dei fedeli.

Vediamo ciò che a questo riguardo ci dice il papa San Leone Magno, l'anno 452 d.C.:

 

Infatti «il mediatore fra Dio e gli uomini, l'uomo Cristo Gesù» [1 Tm 2,5] affidò a coloro che sono preposti alla Chiesa sia il potere di assegnare una penitenza a coloro che si confessano, sia quello di ammetterle, una volta purificali mediante una salutare soddisfazione, attraverso la porta della riconciliazione, a partecipare ai sacramenti. (Denzinger 146 o 308 nell'edizione XXXIII,  1963).

 

Perciò è necessario che ogni cristiano sottoponga a giudizio la propria coscienza, per non rimandare di giorno in giorno di convenirsi a Dio, e per non fissare alla fine della sua vita il tempo della soddisfazione... e, pur potendo meritare il perdono mediante una più completa soddisfazione, scelga invece la ristrettezza di quel momento in cui a stento potrebbe trovare spazio il penitente per confessarsi o il sacerdote per riconciliarlo. Tuttavia, come ho già detto, occorre venire incontro alla necessità di tali persone, in maniera da non negare loro né la confessione né la grazia della comunione, se, ancora lucidi, anche nel caso che abbiano perduto l'uso della parola, lo richiedono mediante segni. Ma, se per qualche attacco della malattia si fossero cosi aggravati da non essere più in grado di esprimere in presenza del sacerdote quanto chiedevano precedentemente, dovrà valere per loro la testimonianza dei fedeli che vi sfanno intorno, onde possano ottenere contemporaneamente il beneficio e della confessione e della riconciliazione... (Denzinger 147 o 310 nell'edizione XXXIII, 1963).

 

Innocenzo III semplicemente ordinò la confessione e la comunione almeno una volta all'anno. Non inventò nessuna confessione auricolare.

 

Ogni fedele dell'uno e l'altro sesso, una volta giunto all'età della ragione, confessi fedelmente da solo (ossia in privato), per lo meno una volta all'anno, i suoi peccati al sacerdote e procuri compiere secondo le sue forze la penitenza che gli s'imponga, ricevendo con rispetto per lo meno a Pasqua il sacramento dell'Eucaristia (Denzingcr 437 o 812-813 nell'edizione XXXIII, 1963).

 

16 - COSTUMI, USANZE, TRADIZIONI, Ecc.

 

Perché i cattolici fanno tante cose che non si trovano nella Bibbia? Gesù condanna le tradizioni degli uomini.

 Non è vero che Gesù condanni tutte le tradizioni o costumi degli uomini. Gesù condanna soltanto quelle tradizioni che vanno contro la Parola dì Dio.

 

I farisei e i maestri della legge, dunque, chiesero a Gesù: -Perché i tuoi discepoli non ubbidiscono alla tradizione religiosa dei nostri padri e mangiano con mani impure? Gesù rispose loro: - II profeta Isaia aveva ragione quando parlava di voi. Voi siete degli ipocriti, come è scritto nel suo libro: Questo popolo - dice il Signore - mi onora a parole, ma il suo cuore è molto lontano da me. Il modo con cui mi onorano non ha valore perché insegnano come dottrina di Dio comandamenti che son fatti da uomini. Voi lasciate da parte i comandamenti di Dio per poter conservare la tradizione degli uomini. Poi Gesù aggiunse: «Siete molto abili quando volete mettere da parte i comandamenti di Dio per difendere la vostra tradizione-.

Per esempio, Mosè ha detto: Onora tuo padre e tua madre, e poi: Chi parla male di suo padre o di sua madre deve essere condannalo a morte. Voi invece insegnate che uno non ha più il dovere di aiutare suo padre e sua madre, se dice loro che sono korbàn, cioè doni offerti a Dio, quei beni che doveva usare per loro. Così, per mezzo della tradizione che voi insegnate, fate diventare inutile la parola di Dio. E cose come queste ne fate molte (Mc 7,5-13).

 

Per questo motivo, le processioni, le candele, i fiori, ecc., non sono proibiti dalla Bibbia, perché non sono contro la Parola di Dio. Semplicemente sono un mezzo per esprimere la propria fede.

 

17 - CROCE

 1. Perché i cattolici vogliono tanto bene alla croce, che è lo strumento su cui è stato ucciso Gesù?

 

Secondo la Bibbia, Gesù è morto per i nostri peccati. La croce è stata soltanto lo strumento perché Gesù ci potesse salvare, la porta che gli ha permesso, in quanto uomo, di entrare nella gloria.

 Gesù rispose: «L'ora è venuta. Il Figlio dell'uomo sta per essere innalzato alla gloria. Se il seme di frumento non finisce sottoterra e non muore non porta frutto. Se muore, invece, porta molto frutto. Ve l'assicuro (Gv 12,23-24).

 

Per questa ragione, la croce si trasformò nel simbolo della volontà di Dio, che dobbiamo accettare con amore.

 

Poi Gesù chiamò la folla insieme con i discepoli   e   disse:                                                                                                       Se qualcuno vuol venire con me, smetta di pensare a se stesso, prenda la sua croce e mi segua (Mc 8,34).

 

Non tutti, però, capiscono questo.

 

Predicare la morte di Cristo in croce sembra una pazzia a quelli che vanno verso la perdizione; ma per noi, che Dio salva, è la potenza di Dio. La Bibbia dice infatti: Distruggerò la sapienza dei sapienti e squalificherò l'intelligenza degli intelligenti.

Infatti, che cosa hanno ora da dire i sapienti, gli studiosi, gli esperti in dibattiti culturali? Dio ha ridotto a pazzia la sapienza di questo mondo. Gli uomini, con tutto il loro sapere, non sono stati capaci di conoscere Dio e la sua sapienza. Perciò Dio ha deciso di salvare quelli che credono, mediante questo annunzio di salvezza che sembra una pazzia. Gli Ebrei infatti vorrebbero miracoli, e i non Ebrei si fidano solo della ragione. Noi invece annunziamo Cristo crocifisso, e per gli Ebrei questo messaggio è offensivo, mentre per gli altri è assurdo          (1 Cor 1,18-23).

 

Io invece voglio vantarmi soltanto di questo: della croce del nostro Signore Gesù Cristo: poiché egli è morto in croce, il mondo è morto per me e io sono morto per il mondo (Gal 6,14).

 

Contro di noi c'era un elenco di comandamenti che era una sentenza di condanna, ma ora non vale più: Dio l'ha tolto di mezzo inchiodandolo alla croce (Col 2,14).

 

Per mezzo della sua morte in croce li ha uniti in un solo corpo, e li ha messi in pace con Dio. Sulla croce, sacrificando se stesso, egli ha distrutto ciò che li separava (Ef 2,16).

 

2. È vero che Gesù è morto su un legno e non su una croce?

 Non è vero. Quando la Bibbia usa la parola legno (solamente quattro volte), vuol dire che la croce era di legno e non di altro materiale.

A questo riguardo, esiste una citazione biblica che non lascia nessun dubbio.

 

In alto, sopra la testa, avevano messo un cartello con scritto il motivo della condanna: «Questo e Gesù, il re dei Giudei-(Mt 27,37).

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Se si fosse trattato di un semplice legno, Gesù avrebbe avuto le mani unite l'una all'altra e la Bibbia avrebbe detto che il cartello era stato messo sulle mani. Invece, la Bibbia dice che il cartello era stato messo sulla testa. Il che vuoi dire che le mani erano aperte e pertanto Gesù fu messo su una croce e non su un legno.

 

3. Perché i cattolici adorano la croce il Venerdì Santo?

 II Venerdì Santo i cattolici non adorano la croce materiale, ma il «Mistero della Croce», cioè Gesù stesso, che per la nostra salvezza mori sulla croce.

 

18 - DANIELE

 È vero che il libro del  profeta Daniele parla della prossima fine del mondo?

 Non è vero. Il libro di Daniele parla della imminente fine dell’ira, cioè della fine della persecuzione del re Antioco Epifane.

 

Poi mi disse: -Voglio rivelarti quel che accadrà alla fine dei tempi, quando l'ira di Dio avrà raggiunto il massimo» (Dn 8,19).

 

 19 - DEUTEROCANONICI

 Quali sono i libri deuterocanonici?

 

I libri deuterocanonici sono quelli che furono inclusi nel canone, o lista dei libri ispirati, dopo un periodo di dubbio.

Eccone i nomi secondo l'ordine cronologico:

 

Antico Testamento

 Tobia, Giuditta, Primo e Secondo Libro dei Maccabei, Sapienza, Ecclesiastico (o Siracide), Baruc.

 

Nuovo Testamento:

 Lettera agli Ebrei, Lettera di Giacomo, Seconda Lettera di Pietro, Seconda e Terza Lettera di Giovanni, Lettera di Giuda e Apocalisse.

 

2. Quali furono i motivi di perplessità nella Chiesa prima di accettare questi libri nei canone biblico?

 Per quanto riguarda l'Antico Testamento, il fatto che gli Ebrei avevano escluso questi libri dal loro canone; e per il Nuovo Testamento, l'incertezza circa l'autore dei libri.

 

3. Perché gli Ebrei esclusero dal loro canone biblico i nostri libri deuterocanonici?

 Perché erano scritti in greco, un motivo che per noi non ha nessuna importanza giacché tutto il Nuovo Testamento è stato scritto in greco. Se fosse vero cosi, tutto il Nuovo Testamento sarebbe apocrifo. Inoltre, quando gli Ebrei presero questa decisione (II secolo d.C.), ormai non avevano nessuna autorità sulla Parola di Dio, perché Gesù aveva dato ogni potere alla sua Chiesa.

 

4. Come si risolse il problema circa i libri deuterocanonici del Nuovo Testamento?

 Comparando il loro contenuto con la Tradizione e in ultima analisi con il principio di autorità, i vescovi pensarono: «Siamo successori degli apostoli. Abbiamo coscienza che questi libri sono ispirati da Dio. Per questo, con la nostra autorità, decidiamo che facciano parte del canone biblico». E così fu.

 

5. I protestanti quale canone biblico accettano?

 I protestanti, per l'Antico Testamento, accettano il canone biblico ebraico e per il Nuovo Testamento, il canone biblico cattolico.

 

20 - DECIME

 In che consistono le decime?    Le decime consistono nella decima parte di una cosa.

 

2. Siamo obbligati a donare per il culto le decime di tutto quello che abbiamo e guadagniamo?

 No. Si tratta di una legge dell'Antico Testamento. Nel Nuovo Testamento non esiste questa legge. Basta che gli incaricati del culto abbiano il necessario per l'onesto sostentamento.

 

Restate in quella casa, mangiate e bevete quel che vi daranno, perché l'operaio ha diritto al suo salario. Non passate di casa in casa.  (Lc 10,7). 

Tutti i credenti vivevano insieme e mettevano in comune tutto quello che possedevano. Vendevano le loro proprietà e i loro beni e distribuivano i soldi fra tutti, secondo le necessità di ciascuno. (At 2,44-45).

 

21 - DEFUNTI

 E bene pregare per i defunti?

 

Se uno muore come amico di Dio, ma allo stesso tempo ha qualche peccato, è bene pregare per lui.

 

In seguito. Giuda radunò l'esercito e raggiunse la città di Odollam. Stava per iniziare il settimo giorno della settimana. Perciò si purificarono secondo l'usanza e là celebrarono il sabato.

Era diventato ormai urgente raccogliere i cadaveri dei soldati caduti. Perciò, l'indomani. Giuda e i suoi uomini  andarono a prenderli per seppellirli nelle tombe di famiglia insieme ai loro parenti.

Ma sotto la tunica di ciascuno di loro trovarono degli amuleti dedicati agli idoli di amnia, oggetti che la legge  proibisce espressamente agli Ebrei di portare addosso. Così tutti capirono perché quei soldati erano morti. 

Allora lodarono l'opera del Signore, il giudice giusto che svela le cose nascoste. E poi si misero a pregarlo, per  ottenere il completo perdono di quel peccato. Il nobile Giuda esortò la sua gente a tenersi lontana dal male, 

perché avevano visto con i loro occhi quel che era capitato a quei soldati, morti in battaglia a causa del loro   peccato. Poi Giuda fece una colletta fra il suo esercito. 

 Raccolse del denaro da ciascun soldato e mandò a Gerusalemme la somma di duemila monete d'argento, e con esse fece offrire un sacrificio per il perdono dei peccati. Il suo fu un gesto bello e nobile, suggerito dalla fiducia nella risurrezione.

 Infatti, se Giuda non avesse sperato che quei soldati caduti sarebbero risorti, non avrebbe avuto nessun senso pregare per i  morti. Invece Giuda era sicuro che a quanti fanno una morte santa è destinala una ricompensa magnifica. Perciò egli si lasciò ispirare da un pensiero santo e bello. E proprio per quel motivo fece offrire un sacrificio per il perdono, perché quei morti fossero liberali dal loro peccato   (2 Mac 12,38-45).

 

22 - DIGIUNO

 Perché i cattolici non fanno digiuno?

 Non è vero che i cattolici non fanno digiuno. I veri cattolici lo fanno. Soltanto che non lo vanno dicendo a tutti, proprio come ci insegnò lo stesso Gesù.

 

E quando fate un digiuno religioso, non agite come gli ipocriti. Essi mostrano la faccia triste, perché vogliono che tutti vedano che stanno digiunando. Ma io vi assicuro che questa è l'unica loro ricompensa.

Tu invece, quando fai un digiuno, lavati la faccia e profumati i capelli, perché la gente non si accorga che tu stai digiunando. E Dio tuo Padre, che vede anche ciò che è nascosto, ti ricompenserà. (Mt 6,16-18).

 

23 - DIO UNO E TRINO

 1. Quanti dei ci sono?   C'è un solo Dio.

 

Gesù rispose: - II comandamento più importante è questo; Ascolta, Israele! Il Signore Dio è l'unico Signore: Ama il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore e con tutta la tua anima, con tutta la tua mente e con tutte le tue forze  

 (Mc 12,29-30).

 

2. In Dio quante persone ci sono?

 In Dio ci sono tre persone: Padre, Figlio e Spirito Santo.

 

Perciò andate, fate diventare miei discepoli tutti gli uomini del mondo: battezzateli nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo  (Mt 28,19).

La grazia del Signore Gesù Cristo, l'amore di Dio e la comunione dello Spirito Santo siano con voi tutti                    

 (2 Cor13,13).

La sacrosanta Chiesa Romana, fondata dalla parola del Signore e Salvatore nostro, fermamente crede, professa e annunzia, che vi è un solo vero Dio onnipotente, immutabile ed eterno, Padre e Figlio e Spirito Santo, uno nell'essenza, trino nelle Persone: il Padre non generato, il Figlio generato dal Padre, lo Spirito Santo procedente dal Padre e dal Figlio. Il Padre non è il Figlio e lo Spirito Santo; il Figlio non è il Padre e lo Spirito Santo; lo Spirito Santo non è il Padre o il Figlio; ma il Padre è soltanto il Padre, il Figlio è soltanto il Figlio, lo Spirito Santo è soltanto lo Spirito Santo. Il Padre solo dalla sua sostanza generò il Figlio, il Figlio solo dal Padre è generato, lo Spirito Santo solo procede insieme dal Padre e dal Figlio. Queste tre Persone sono un solo Dio, e non tre dèi: perché delle tre (persone) una sola è la sostanza, una sola l'essenza, una sola la natura, una sola la divinità, una sola l'immensità, una sola l'eternità, e tutte sono una cosa sola, quando non contraddica l'opposizione della relazione (Neuner-Ross-Rahner, La Fede detta Chiesa, Roma 1967, p. 120).

 

3. Gesù è Dio?  Sì.  Gesù è Dio

 (Rm 9,5; Fil 2,6; Gv 5,18; 10.30; 17,30; Ap 1,18; 2 Pt 1,1; Tt 1,3, Mt 26,63-67; Mc 14,61-64).

 

Al principio c'era colui che è la "Parola". Egli era con Dio; Egli era Dio (Gv 1,1).

Mio Signore e mio Dìo (Gv 20,28).

I suoi discepoli lo adorarono (Lc 24,52).

Tutti gli angeli di Dio dovranno adorarlo (Eb 1,6).

 

4. Lo Spirito Santo è una persona divina o una forza di Dio?

 Lo Spirito Santo è una persona divina e non una forza di Dio. Infatti, la Bibbia lo presenta come maestro e intercessore.

         (At 28,25-27; Eb 3,7-9; 2 Pt 1,21; 1 Cor 12,4-11).

 

Ma il Padre vi manderà nel mio nome un difensore: lo Spirito Santo. Egli vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto quel che ho detto (Gv 14,26).

Allo stesso modo, anche lo Spirito viene in aiuto della nostra debolezza, perché noi non sappiamo neppure come dobbiamo pregare, mentre lo Spirito stesso prega Dio per noi con sospiri che non si possono spiegare a parole (Rm 8,26).

 

5. Qual è  il nome di Dio?

Secondo l'Antico Testamento è Jahvé, mentre nel Nuovo Testamento Gesù ci ha insegnato a chiamarlo con il nome di Padre. Mai Gesù o gli apostoli usarono il nome di Jahvè.

 

Padre nostro, che sei nei cieli (Mt 6,9).

 

6. Tra Jahvè e Geova, qual è la forma più corretta di pronunciare il nome di Dio?

 

Tra Jahvè e Geova, la forma più corretta è Jahvè. Infatti gli Ebrei non usavano vocali. Ciò che troviamo in Esodo 3,15 come nome di Dio sono quattro consonanti: YHWH. A queste si aggiungevano alcune vocali, che si sapevano a memoria e non si scrivevano. Dall'anno 597 prima di Cristo, cominciando la cattività di Babilonia, si proibì di pronunciare il nome di Dio per evitare che i pagani lo potessero ascoltare con il rischio di profanarlo. Al suo posto si cominciò a usare la parola Adonai (il Signore). Cosi, con il passar del tempo, sì arrivò a dimenticare la maniera dì pronunciare il nome di Dio.

700-800 anni dopo Cristo, i masoreti fecero una nuova edizione dell'Antico Testamento, aggiungendo le vocali alle consonanti. Quando arrivarono al nome di Dio, non seppero quali vocali aggiungere, giacché si era perduta la masora (tradizione). Per risolvere il problema, presero le vocali della parola Adonai, cambiando la prima «a» in «e» e ne uscì Geova. Come si vede, si tratta di una soluzione arbitraria, giacché il nome di Dio non ha niente da vedere con Adonai. Ciononostante, alcuni protestanti hanno accettato questa maniera di pronunciare il nome di Dio che troviamo nell'Antico Testamento.

Noi cattolici abbiamo trovato un'altra soluzione, adottando la maniera di pronunciare il nome di Dio in uso presso i samaritani. Questi, infatti, mai hanno lasciato di pronunciare il nome di Dio, che è stato sempre Jahvè.

 

24 - DONNE

 1. Perché nella Chiesa Cattolica le donne fanno cose che non vanno d'accordo con la Bibbia, come per esempio tagliarsi i capelli, usare pantaloni, non coprirsi la lesta con il velo, predicare, ecc.?

 Non tutto quello che si trova nella Bibbia è dottrina La Bibbia contiene anche usanze, che non siamo obbligati a osservare.

 

2. Qual è la dottrina che troviamo nella Bibbia circa le donne?

 La Bibbia dice che gli uomini e le donne hanno la stessa dignità.

 

Non ha più alcuna importanza l’essere Ebreo o pagano, schiavo o libero, uomo o donna, perché uniti a Gesù Cristo siete diventati un sol uomo (Gal 3,28).

 

3. Possono ricevere anche le donne l'ordinazione sacerdotale?

 

Secondo il Magistero della Chiesa, il fatto che Gesù non abbia scelto donne come apostoli è interpretato nel senso che Gesù non vuole che le donne ricevano l'ordinazione sacerdotale.

 

25 - DOMENICA

 Dove dice la Bibbia che bisogna osservare la domenica e non il sabato come giorno di riposo? Ci sono citazioni chiare dove vediamo che fin dal principio sì tolse il sabato (settimo giorno) e si mise il primo giorno della settimana come giorno del Signore dedicato al culto. Infatti, domenica vuol dire giorno del Signore.

 

Nessuno dunque vi condanni più a causa dì quello che mangiate e bevete, o perché non osservate certi giorni di festa, di sabato o di luna nuova (Col 2,16).

Il primo giorno della settimana ci riunimmo per la celebrazione della Cena del Signore, e Paolo rimase a parlare con i discepoli. Siccome il giorno dopo doveva partire, continuò a parlare fino a mezzanotte (At 20,7).

Ogni domenica, ciascuno di voi, secondo le sue possibilità, metta da parte quel che è riuscito a risparmiare e lo conservi a casa sua. Cosi, quando verrò da voi, non ci sarà più bisogno di fare una colletta (1 Cor 16,2).

Un giorno era il giorno del Signore lo Spinto si impadronì di me e udii, dietro di me, una voce forte come una tromba (Ap 1,10).

 

                                                                                                                            (  Direttore  P.  Flaviano Amatulli  )

 

                                                       Home page     Gesù è il Signore     Pagina successiva

 

APOSTOLI del λόγος - PAROLA

  Un Missionario al Servizio dei Cattolici