CULTO E BIBBIA
NOZIONI GENERALI Culto 1. Cosa s’intende per culto? Per culto s’intende l’insieme di atti, con cui si tributa un omaggio di onore, affetto e rispetto verso una persona o cosa.
Culto privato 2. Quando un culto è privato? Un culto è privato, quando è reso da singole persone.
Culto pubblico 3. Quando un culto è pubblico? Un culto è pubblico, quando è reso da una comunità in forma ufficiale.
Culto civile 4. Quando un culto è civile? Un culto è civile quando si dirige a persone o cose che hanno relazione con la società in generale, la patria o la famiglia: per esempio, i grandi saggi dell’umanità, gli eroi della patria, i familiari, con relativi monumenti, fotografie, ecc. infatti, se ho una fotografia della nonna defunta e ci pongo fiori, non lo faccio tenendo presente la sua religione, ma il semplice fatto di essere mia nonna. Lo stesso succede quando rendiamo omaggio ai grandi scienziati, scrittori, patrioti, ecc. Lo facciamo per il bene che hanno reso alla società o alla patria, senza dare importanza all’aspetto specificamente religioso.
Culto religioso 5. Quando un culto è religioso? Un culto e religioso quando si dirige a Dio e a tutto ciò che ha relazione con Dio: templi, immagini, sacerdoti, santi, angeli, ecc.
Culto assoluto 6. Quando un culto è assoluto? Un culto è assoluto quando si dirige direttamente e termina in una persona o cosa: Dio, gli angeli, i santi, la patria, ecc.
Culto relativo 7. Quando un culto è relativo? Un culto è relativo quando si dirige direttamente a un oggetto, ma termina nella persona o cosa che quell’ oggetto simbolizza e rappresenta: immagine-santo, Bandiera-patria, monumento-caduti, ecc. Infatti, nel rendere omaggio alla bandiera, Si tiene presente la patria che quel panno simboleggia. Lo stesso succede quando si rende omaggio al monumento ai Caduti: quelle pietre o quel bronzo rappresentano coloro che diedero la vita per difendere la patria.
8. Quando un culto è di latria o adorazione? Un culto è di latria o adorazione, quando si dirige direttamente a Dio, principio e fine di tutto quello che esiste. Infatti, adorare vuol dire riconoscerlo come Essere supremo e pertanto accettare il suo dominio totale e assoluto e amarlo su tutte le cose. E ciò è possibile solamente con Dio.
Culto di dulia o venerazione 9. Quando un culto è di dulia o venerazione? Un culto è di dulia o venerazione quando si riferisce a tutto ciò che non è Dio. Infatti venerare non è lo stesso che adorare. Venerare vuol dire rispettare o rendere onore a una persona o cosa per un motivo speciale. Se si tratta di un culto religioso, si parla indistintamente di culto di dulia o venerazione, e si riferisce agli angeli e ai santi con le relative rappresentazioni. Altrimenti si parla di onoranze e di umana venerazione: eroi, uomini famosi, monumenti, fotografie, ecc.
Culto di iperdulia o venerazione speciale 10. Quando un culto è di iperdulia o venerazione speciale? Un culto è di iperdulia o venerazione speciale, quando si riferisce a Maria SS.ma, per essere la madre di Gesù, nostro Signore e Salvatore. Per questa ragione Maria ha un posto speciale tra gli angeli e i santi. Tutti d’ora in poi mi chiameranno beata ( Lc 1,48 ).
IL CULTO NELLA BIBBIA
Culto di adorazione 11. Cosa dice la Bibbia circa il culto di adorazione? Circa il culto di adorazione la Bibbia dice che deve essere reso solamente a Dio. in questo c’è completo accordo fra tutti i credenti, cattolici e non cattolici. Ma Gesù disse a lui: — Vattene via, Satana! Perché nella Bibbia e scritto: — Adora il Signore, tuo Dio; a lui solo rivolgi la tua preghiera (Mt 4,10).
Culto di venerazione 12. Esiste nella Bibbia il culto di venerazione? Si. Nella Bibbia si parla del culto di venerazione, anche se alcuni non vogliono riconoscerlo. Ecco alcuni esempi: a) Angeli Sono spiriti che fin dal principio si mantennero fedeli a Dio e continuarono a prestare il loro servizio come messaggeri per realizzare una missione in favore degli uomini (Tb 5,4; Mt 1,20; Lc 1,26; At 8,26; 10,3; 12,7ss, ecc.). Per questa ragione meritano un onore speciale.
Un giorno, mentre era vicino a Gerico, Giosuè alzô gli occhi e vide di fronte a se un uomo con la spada in pugno. Gli andò Incontro e gli domandô: Sei del nostri oppure Un nemico? Egli rispose Ne uno dei vostri né un nemico. Sono il capo dell’esercito del Signore, e ora vengo ad aiutarti. Giosuè si getto con la faccia a terra e gli domandò: — Quali sono i tuoi ordini? Il capo dell’esercito del Signore rispose Togliti i sandali dai piedi perché questo luogo è sacro. E così fece Giosuè (Gs 5,13-15).
Gettarsi con la faccia a terra è un gesto di omaggio o rispetto verso una persona. Difatti io sono Raffaele, uno dei sette angeli che stanno davanti al trono di Dio per servirlo. Tobi e Tobia furono presi da grande stupore al sentire quelle parole. Si gettarono con la faccia a terra, pieni di paura (Tb 12,15-16).
b) Eroi e santi dell’Antico Popolo di Dio In molte parti della Bibbia Si trovano lodi verso alcuni personaggi, famosi per il loro eroismo, saggezza o santità. Riuscirono a spegnere fuochi violenti, evitarono di essere uccisi con la spada. Essi erano deboli e diventarono forti, furono potenti in battaglia e cacciarono indietro invasori stranieri. Altri ancora subirono offese e frustate, furono legati con catene e messi in prigione. Furono massacrati a colpi di pietre, tagliati in due o uccisi con la spada. Oppure andavano in giro vestiti con la pelle di pecora o di capra, poveri, perseguitati e maltrattati (Eb 11,34.36-37).
Allora gridô: — Padre Abramo, abbi pietà di me! Di’ a Lazzaro che vada a mettere la punta di un dito nell’acqua e poi mandalo a rinfrescarmi la lingua. lo soffro terribilmente in queste fiamme! (Lc 16,24).
c) Luoghi sacri Sono quei luoghi dove si realizza qualche intervento o manifestazione speciale da parte di Dio.
Giacobbe si svegliô e disse: <<Veramente in questo luogo c’è il Signore, e io non lo sapevo!>> Fu preso da spavento e disse: <<Quant’è terribile questo luogo! Questa è certamente la casa di Dio! Questa è la porta del cielo! >>. Il mattino seguente Giacobbe si alzô presto, prese la pietra che aveva usato come guanciale, la drizzô in piedi e vi versò sopra dell’olio per consacrarla a Dio (Gn 28,17-18).
Il Signore gli comandò: — Fermati! Togliti i sandali, perché il luogo dove ti trovi è terra sacra! (Es 3,5).
In una maniera speciale sono considerati luoghi sacri il tabernacolo e il tempio di Gerusalemme, oltre alcuni santuari locali (Gdc 17,5; 18,31; Gv 4,20). Gli Israeliti mi consacreranno un luogo particolare, così io abiterò in mezzo a loro (Es 25,8).
Quando Salomone ebbe terminato la sua preghiera, scese un fuoco dal cielo e bruciò i sacrifici: animali e offerte, mentre la presenza gloriosa del Signore riempiva il tempio. I sacerdoti non poterono entrare nel tempio perché il Signore lo aveva riempito con La sua presenza gloriosa (2 Cor 7,1-2).
Nel Nuovo Testamento si distingue tra le case particolari le case in cui si celebra la Frazione del Pane, che rappresenta il centro del culto della Nuova Alleanza. Ma non potreste mangiare e bere a casa vostra? Perché disprezzate la Chiesa di Dio e umiliate i poveri? (1 Cor 11,22).
d) Oggetti sacri Sono gli oggetti che servono per il culto. Tra tutti risaltano l’Arca dell’Alleanza (Es 25,10), l’Altare (Es 27,1-2) e la Pita di Bronzo per le abluzioni (Es 30, 17-21). Per Aronne, tuo fratello, farai abiti sacri per mostrare La dignità della sua funzione sacerdotale (Es 28,2).
Questa cerimonia durerà sette giorni; dopo di che l’altare diventerà una cosa santissima: tutto quello che verrà in contatto con esso subirà gravi conseguenze (Es 29,37).
e) Tempi sacri Nell’Antico Testamento troviamo il settimo giorno (Es 23,12), il settimo anno (Es 23,10-11) e l’anno giubilare, ossia il cinquantesimo anno (Lv 25,8-19). in più, tre grandi feste annuali: la festa degli azzimi (Pasqua), la festa della Mietitura o dei primi frutti (Pentecoste) e la festa del Raccolto o degli ultimi frutti (Capanne). Cfr Es 23,14-1 7.
Nel Nuovo Testamento, che comincia con la Morte e Risurrezione di Cristo, troviamo come giorno dei cristiani il primo giorno della settimana ossia la domenica, che prima veniva chiamata giorno del sole, per celebrare il Risorto (At 20,7; 1 Cor 16,2).
A poco a poco anche il Nuovo Popolo di Dio stabilì le sue feste, imitando l’antico popolo di Israele (Pasqua, Pentecoste, Natale, ecc.).
f ) Persone consacrate Nell’Antico Testamento erano I sacerdoti ed i re che meritavano un onore speciale. Sul suo manto pose ornamenti di melagrane e attorno campanelli d’oro in gran numero, che tintinnavano ad ogni passo e facevano sentire il loro suono nel tempio perché gli Israeliti si ricordassero di Dio (Sir 45,9).
E tu hai osato colpire a morte il re consacrato dal Signore? — replicô Davide (2 Sam 1,14). Nel Nuovo Testamento meritano un onore speciale gli apostoli e i loro successori (2 Cor 3,7-11).
La missione della legge, scritta su tavole di pietra, fu inaugurata con tanta gloria che gil Israeliti, per un po’ di tempo, non potevano guardare la faccia di Mosè, per lo splendore che irradiava. Ora, se la missione della legge, che pure conduceva alla morte, fu così gloriosa, non sarà forse più gloriosa la missione dello Spirito Santo? Se la missione della legge, che annunziava la condanna, fu piena di gloria, assai più lo è la missione di chi annunzia Dio che ci salva. Anzi, quello che prima era glorioso, ora scompare di fronte a questa gloria infinitamente superiore. Dunque, se ciò che dura per poco è stato glorioso, molto più glorioso Sarà ciò che dura per sempre (2 Cor 3,7-11).
g) Azioni sacre Rappresentano il centro del culto nell’Antico e nel Nuovo Testamento. nell’ Antico Testamento abbiamo le oblazioni e i sacrifici. La oblazioni consistevano in fiore di farina, pane, spighe, olio, vino, ecc. (Lv 2,1-16), che si offrono a Dio. I sacrifici consistevano in animali, che si uccidevano in onore di Dio, e in quella parte delle oblazioni che era bruciata (Lv 2,2-9.13-16).
Ecco le regole per il sacrificio di riparazione: si tratta di un’offerta santissima (Lv 7,1).
Nel Nuovo Testamento abbiamo la Cena del Signore, che si ripete secondo l’ordine di Gesù.
Essi ascoltavano con assiduità l’insegnamento degli apostoli, vivevano insieme fraternamente, partecipavano alla Cena del Signore e pregavano insieme (At 2,42).
Pensate a! calice per il quale ringraziamo Dio: quando lo beviamo ci mette in comunione col sangue di Cristo; e il pane che spezziamo ci mette in comunione con il corpo di Cristo (1 Cor 10,16).
Io ho ricevuto dal Signore quel che a mia volta vi ho trasmesso: nella notte in cui fu tradito, il Signore Gesù prese il pane, fece la preghiera di ringraziamento, spezzô il pane e disse: <Questo è il mio corpo che è dato per voi. Fate questo in memoria di me>>. Poi, dopo aver cenato, fece lo stesso col calice. Lo prese e disse: <<Questo calice è la nuova alleanza che Dio stabilisce per mezzo del mio sangue. Tutte le volte che ne berrete, fate questo in memoria di me>>. Infatti, ogni volta che mangiate di questo pane e bevete da questo calice, voi annunziate la morte del Signore, fino a quando egli ritornerà (1 Cor 11,23-26).
( Direttore P. Flaviano Amatulli. ) |
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